Statua di Don Bosco - il volto

 

Quadro San Domenico Savio

INCONTRI

Carità: amare tutti, amare per primi
8 maggio 2010
Don Bosco è maestro nell’arte dell’incontro con i ragazzi. Sa come fare il primo passo, riesce a radunarli attorno a sè.
Li ama senza distinzione, tanto che ognuno è convinto di essere il "preferito".
(trascrizione integrale dalla seconda conferenza di don Pierluigi Cameroni agli Esercizi Spirituali dei Cooperatori ad Auronzo 2009)
Carità paziente
05 dicembre 2007
«La carità è paziente, è benigna la carità; non è invidiosa la carità, non si vanta, non si gonfia, non manca di rispetto, non cerca il suo interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell’ingiustizia, ma si compiace della verità. Tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta» (1 Cor 13,4-7).
«Io posso assicurarvi che [nella calma] si otterrà quanto disse lo Spirito Santo: In patientia vestra possidebitis animas vestras. Tenetelo a mente, non valgono le furie, non valgono gl’impeti istantanei, ci vuole la pazienza continua, cioè costanza, perseveranza, fatica». (Don Bosco)
Chiesa e salvezza
28 aprile 2010
«Per il credente invece questo è il punto fondamentale: la Chiesa è continuazione, dimora, presenza attuale di Cristo, luogo dove egli dispensa la grazia, la verità e la vita nello Spirito». (Strenna 2010) «Fin dall’inizio, la comunità dei credenti ha riconosciuto a Gesù una valenza salvifica tale, che Lui solo, quale Figlio di Dio fatto uomo, crocifisso e risorto, per missione ricevuta dal Padre e nella potenza dello Spirito Santo, ha lo scopo di donare la rivelazione e la vita divina all’umanità intera e a ciascun uomo.
In questo senso si può e si deve dire che Gesù Cristo ha un significato e un valore per il genere umano e la sua storia, singolare e unico, a lui solo proprio, esclusivo, universale, assoluto». (Dominus Jesus, 15)
Cooperatori: riscoprire la nostra identità
02 dicembre 2009
La seconda tappa del cammino formativo 2009-10 prevede una preparazione al rinnovo dei Consigli locali.
Riscopriamo la nostra identità in vista della disponibilità al servizio dell’Associazione.
Il PVA (Progetto di Vita Apostolica) individua cinque tratti essenziali che delineano l’identità del Salesiano Cooperatore. È un cattolico ed è pienamente inserito nella Chiesa cattolica; è un secolare (o laico o sacerdote); è un salesiano; è un chiamato; è associato.
Cooperatori: origine di una vocazione concreta nella Chiesa
14 marzo 2007
Per comprendere l’identità del Cooperatore e poterlo situare con certezza nella Famiglia salesiana e nella Chiesa d’oggi, è necessario evocare la sua nascita storica. I Cooperatori, in effetti, hanno questa fortuna non comune di essere stati fondati direttamente da un santo e un santo di grande statura.
Da mihi animas, coetera tolle
10 dicembre 2007
Una piccola frase che è divenuta il cuore di un sistema di vita, per don Bosco e per tutti coloro che a lui intendono ispirare la propria vita. «La mia convinzione è che non c’è nessuna espressione sintetica che qualifichi meglio lo spirito salesiano di questa, scelta dallo stesso don Bosco: da mihi animas». (Don Egidio Vigano)
Dignità umana
12 novembre 2008
L’uomo ha ragione di ritenersi superiore a tutto l’universo delle cose, a motivo della sua intelligenza, con cui partecipa della luce della mente di Dio.
Dio, padrone della vita, ha affidato agli uomini l’altissima missione di proteggere la vita: missione che deve essere adempiuta in modo degno dell’uomo. Perciò la vita, una volta concepita, deve essere protetta con la massima cura; l’aborto e l’infanticidio sono delitti abominevoli.
Don Bosco e il lavoro
11 aprile 2007
Non è quindi solo la necessità economica che spinge il chierico Bosco a lavorare. È proprio la concezione che egli ha della vita e che lo spingerà a lavorare per tutta la vita, anzi a consumarsi la vita per il lavoro.
Non sarà sempre il lavoro manuale che occuperà Don Bosco, ma quello proprio dell’educatore e del sacerdote; pregare, predicare, insegnare, scrivere e chiedere l’elemosina per i suoi giovani.
Don Bosco e lo straordinario
30 maggio 2007
Che Don Bosco abbia operato miracoli è indubbio, almeno per il semplice fatto che la Chiesa lo ha dichiarato Santo ed è noto che simile dichiarazione non avviene se non dopo l’approvazione canonica di almeno due miracoli. Ma i miracoli che la Chiesa richiede per la canonizzazione devono essere avvenuti dopo la morte del Servo di Dio, ottenuti per sua evidente intercessione, perch´ quelli operati in vita non servono allo scopo. A noi invece sono proprio questi che interessano, perch´ studiamo la vita di Don Bosco e mancherebbe certo una serie importante di fatti e di azioni caratteristiche di quella vita se trascurassimo i fatti meravigliosi compiuti dal nostro santo.
Enciclica «Ecclesia in Europa» - 1
05 novembre 2003
L’Europa non deve oggi semplicemente fare appello alla sua precedente eredità cristiana: occorre infatti che sia messa in grado di decidere nuovamente del suo futuro nell’incontro con la persona e il messaggio di Gesù Cristo. Numerosi sono i segnali preoccupanti Tra i tanti aspetti, vorrei ricordare lo smarrimento della memoria e dell’eredità cristiane, accompagnato da una sorta di agnosticismo pratico e di indifferentismo religioso, per cui molti europei danno l’impressione di vivere senza retroterra spirituale e come degli eredi che hanno dilapidato il patrimonio loro consegnato dalla storia.
Enciclica «Ecclesia in Europa» - 2
03 dicembre 2003
La cultura europea dà l’impressione di una «apostasia silenziosa». La Chiesa si presenta all’inizio del terzo millennio con il medesimo annuncio: Gesù Cristo è il Signore; in Lui, e in nessun altro, c’è salvezza (cfr At 4, 12).
Ciascuno è invitato a proclamare Gesù e la fede in Lui in ogni circostanza, ad attrarre altri alla fede, a irradiare intorno a s´ gioia, amore e speranza perch´ molti, vengano contagiati e conquistati. Decisivi sono, quindi, la presenza e i segni della santità.
Questa è una delle scommesse più grandi che attendono la Chiesa che è in Europa all’inizio del nuovo millennio.
Enciclica «Spe salvi» - 1
09 gennaio 2008
Noi abbiamo bisogno delle speranze – più piccole o più grandi – che, giorno per giorno, ci mantengono in cammino. Ma senza la grande speranza, che deve superare tutto il resto, esse non bastano. Questa grande speranza può essere solo Dio.
Enciclica «Spe salvi» - 2
23 gennaio 2008
L’uomo ha per Dio un valore così grande da essersi Egli stesso fatto uomo per poter compatire con l’uomo, in modo molto reale, in carne e sangue, come ci viene dimostrato nel racconto della Passione di Gesù. Da lì in ogni sofferenza umana è entrato uno che condivide la sofferenza e la sopportazione; da lì si diffonde in ogni sofferenza la con-solatio, la consolazione dell’amore partecipe di Dio e così sorge la stella della speranza.
Eucaristia: «Spezzi il pane davanti a noi»
24 aprile 2002
Partendo dalla lettura del racconto dei due discepoli di Emmaus, si approfondisce l’eredità di don Bosco riguardo all’Eucaristia. "Perché" fare la comunione. "Come" fare la comunione. Come si esprime il nostro Regolamento a proposito. Cos’è e come si può fare il momento del "ringraziamento" dopo ricevuta l’Eucaristia.
Eucaristia: la Presenza eucaristica
21 maggio 2002
Il magistero della Chiesa ha più volte chiarito ai fedeli le modalità di presenza di Cristo, ponendo un accento del tutto particolare sulla presenza reale nell’Eucaristia.
I sacramenti formano un organismo nel quale ciascuno di essi ha il suo ruolo vitale. In questo organismo l’Eucaristia occupa un posto unico in quanto è il «sacramento dei sacramenti» (CCC 1211).
Famiglia di Nazareth: la casa di Maria e Giuseppe sposi
11 gennaio 2006
La santa famiglia di Nazareth costituisce un esempio per tutte le famiglie. Nella ferialità concreta di Maria e Giuseppe cresce il mistero: non sempre capiscono il loro Gesù. Ma sanno andare “oltre” i loro orizzonti e si aprono agli orizzonti di Dio. Maria e Giuseppe sono esempi di fedeltà, di accoglienza, di ascolto, di preghiera, di silenzio, di purezza.
Famiglia Salesiana: La Carta di Comunione - 1
15 aprile 2009
«Don Bosco è un gigante dello spirito. È l’iniziatore di una vera scuola di spiritualità apostolica nuova e attraente. Lo slancio apostolico di don Bosco è l’energia spirituale che gli fa cercare le anime e servire Dio solo. La carità in lui riempie e dirige ogni cosa. Convoca le persone, coordina e armonizza i molteplici doni, sublima le differenze in una organica ricchezza di unità». (Carta Comunione, 7)
Famiglia Salesiana: La Carta di Comunione - 2
29 aprile 2009
Nella Carta della Comunione sono chiariti gli elementi che caratterizzano l’identità del carisma salesiano. Capire che cosa caratterizza il nostro carisma è importante per individuare i criteri con i quali i Gruppi possano appartenere oppure no alla FS. Deve innanzi tutto esserci una partecipazione di vocazione al carisma di Don Bosco.
Lettera di Cristo a Trieste
1 dicembre 2010
Questa lettera accompagna tutta la Chiesa di Trieste nel cammino verso il Sinodo diocesano del 2012.
Il Vescovo mons. Giampaolo Crepaldi scrive: «Dovrà essere un’esperienza spirituale forte e coinvolgente; un cammino di ognuno per fare la volontà di Dio conformandoci a Cristo e al suo Vangelo».
Liturgia: il cuore della fede cristiana
27 maggio 2009
La liturgia è un tema che sta a cuore a Papa Benedetto XVI. Perché? Egli scrive: «Dietro ai modi diversi di concepire la liturgia ci sono modi diversi di concepire la Chiesa, dunque Dio e i rapporti dell’uomo con Lui. Il discorso liturgico non è marginale: è stato proprio il Concilio a ricordarci che qui siamo nel cuore della fede cristiana».
Maria Ausiliatrice
15 ottobre 2008
«Ecco, o cristiani, la persona che io propongo alla vostra venerazione nel corso di questo mese. Ella è la più santa fra tutte le creature, la madre di Dio, la madre nostra, madre potente e pietosa che ardentemente desidera di colmarci di celesti favori.
N´ solamente è l’aiuto de’ Cristiani, ma anche il sostegno della Chiesa universale. Tutti i titoli che noi diamo a lei ricordano un favore; tutte le solennità, che si celebrano nella Chiesa ebbero origine da qualche grande miracolo, da qualche grazia straordinaria che Maria ottenne per il bene della Chiesa universale». (San Giovanni Bosco)
Maria ci accompagna nella storia come corredentrice
12 maggio 2010
La Vergine Maria è colei che più di ogni altro ha contemplato Dio nel volto umano di Gesù. Lo ha visto appena nato, mentre, avvolto in fasce, era adagiato in una mangiatoia;
Pasqua: Gesù risorto, volto di splendore e di gloria
14 aprile 2010
«La Pasqua di Cristo è l’atto supremo e insuperabile della potenza di Dio. È un evento assolutamente straordinario, il frutto più bello e maturo del “mistero di Dio”. È così straordinario, da risultare inenarrabile in quelle sue dimensioni che sfuggono alla nostra umana capacità di conoscenza e di indagine. E, tuttavia, esso è anche un fatto “storico”, reale, testimoniato e documentato.
È l’avvenimento che fonda tutta la nostra fede. È il contenuto centrale nel quale crediamo e il motivo principale per cui crediamo». (Benedetto XVI)
Sessualità: la scelta cristiana
15 febbraio 2006
La sessualità è dono di Dio; è incontro, relazione. Un apprendistato difficile: imparare ad amare.
L’amore pian piano diventa veramente scoperta dell’altro, superando il carattere egoistico prima dominante. L’amore diventa cura dell’altro e per l’altro.
Spiritualità salesiana: la confessione
25 marzo 2009
«Perch´ costui parla così? Bestemmia! Chi può rimettere i peccati se non Dio solo?» (Mc 2,7). Gesù sa bene che rivendica a se stesso un potere che è riservato a Dio. È in questo modo che Egli rivela il mistero della sua divinità. Tuttavia Gesù fa molto di più: conferisce questo potere agli uomini.
Spiritualità salesiana: la preghiera
04 marzo 2009
I Salesiani Cooperatori sono convinti che, senza l’unione con Gesù Cristo, non possono nulla. (PVA)
«La preghiera è una compagna inseparabile della vita cristiana, poich´ la vita cristiana è essenzialmente una vita spirituale, e la preghiera è il primo alimento dello spirito, come il pane è il cibo del corpo. Quindi chi non prega non può perseverare nella virtù, come chi non dà nutrimento al suo corpo muore di fame». (Il Cattolico provveduto, San Giovanni Bosco)
Spiritualità salesiana: la sobrietà
17 febbraio2010
Parlando della povertà evangelica, vediamo in essa un invito del Signore a fare nostra la sua beatitudine, vivendo liberi dall’affanno dei beni terreni, superando la tentazione dell’arricchimento, assumendo uno stile di vita austero, semplice, che liberi il nostro cuore e la nostra mente da tante cose che ostacolano la nostra dedizione totale alla missione, rendendoci meno credibili.
Strenna 2007: Per una vera cultura della vita umana
28 febbraio 2007
Se da una parte vi è nell’uomo moderno la consapevolezza della dignità della persona e dei suoi diritti, si assiste a continue sopraffazioni sulla vita.
Scriveva Giovanni Paolo II: «Siamo di fronte a una realtà più vasta, che si può considerare come una vera e propria struttura di peccato, caratterizzata dall’imporsi di una cultura antisolidaristica, che si configura in molti casi come vera cultura di morte.
Strenna 2009: Famiglia Salesiana come movimento per la salvezza dei giovani
07 gennaio 2009
«A questa Famiglia faccio il pressante invito ad acquisire una nuova mentalità, a pensarsi ed agire sempre come Movimento, con intenso spirito di comunione (concordia), con convinta volontà di sinergia (unità di intenti), con matura capacità di lavorare in rete (unità di progetti).
Strenna 2010: Vogliamo vedere Gesù
21 ottobre 2009
PER CHI CAMMINI? La strenna di quest’anno ci impegna ad evangelizzare, a portare Cristo ai giovani.
È importante nell’evangelizzazione porre al centro la persona di Gesù. Dobbiamo avere un maggiore coraggio di parlare del Signore ai giovani. Ma soltanto chi è prima discepolo, poi può diventare apostolo: cioè chi sta, vive accanto a Gesù, può facilitare l’accesso a Lui.
Come fare per vivere accanto a Lui? La risposta ci viene dall’esperienza dei discepoli di Emmaus.
Lo hanno riconosciuto allo spezzare del pane e quando hanno consumato quel Pane spezzato.
Strenna 2011: Venite e vedrete
26 gennaio 2011
La strenna dei 2011 «Venite e vedrete» dopo quella del 2010 sull’urgenza di evangelizzare, chiama la Famiglia Salesiana a sentire indispensabile e urgente la necessità di convocare.
Evangelizzazione e vocazione sono due elementi inseparabili. Anzi, criterio di autenticità di una buona evangelizzazione è la sua capacità di suscitare vocazioni.
Nel mese salesiano scopriamo don Bosco come educatore che accompagna moltissimi giovani nella scoperta della loro vocazione.
Vocazione: la comune vocazione alla santità
13 ottobre 2010
La vocazione di ogni uomo... La vocazione di ogni cristiano: la santità. Come leggere la volontà di Dio.
«Vorrei che tutti potessero vivere un’esperienza che può essere decisiva per la vita, l’esperienza del Signore Gesù risorto e vivo e del suo amore per ciascuno di noi.
In ogni generazione c’è un impulso ad andare oltre all’abituale, un anelito a ciò che è realmente grande. L’uomo è creato per ciò che è grande, per l’infinito. Qualsiasi altra cosa è insufficiente.
Sant’Agostino aveva ragione: il nostro cuore è inquieto sino a quando non riposa in Te. Il desiderio della vita più grande è un segno del fatto che ci ha creati Lui, che portiamo la sua “impronta”». (Benedetto XVI - messaggio per la 26ª GMG)
Vocazione: i diversi stati di vita
10 novembre 2010
«Gesù salì poi sul monte, chiamò a sé quelli che egli volle ed essi andarono da lui.» (Mc 3,13)
La prima grande vocazione si identifica con la chiamata alla vita.
Ci sono varie forme di vocazione.
Ogni cristiano in pratica è chiamato a seguire lo stesso Cristo ma con un proprio modo particolare.
Due sono i rami principali dai quali nascono le varie specifiche vocazioni appartenenti alla Chiesa.
Il primo è rappresentato dalle cosiddette vocazioni “sacre” il sacerdozio e la vita religiosa; il secondo, invece, alla chiamata al matrimonio.